Confedilizia e Finco agli Stati Generali dell’economia propongono il recupero del patrimonio edilizio, delle opere pubbliche e del territorio come leva dell’economia

Cogliere le opportunità del Superbonus 110%, prorogandolo e riducendo la burocrazia per ottenere la detrazione fiscale, e puntare sulle manutenzioni per la riqualificazione del territorio.
 
Alcune delle proposte, lanciate durante gli Stati Generali dell’economia
“Progettiamo il rilancio”, in corso a Roma a Villa Pamphilj, riguardano il recupero del patrimonio edilizio e la messa in sicurezza delle opere pubbliche, viste non solo come un costo, ma come opportunità per immettere capitali nel sistema economico e rilanciare il settore delle costruzioni.
 
Superbonus 110% fino al 2022
Il Superbonus 110% può diventare una notevole opportunità per il rilancio delle costruzioni, a condizione che siano effettuati alcuni aggiustamenti. Confedilizia, Confederazione italiana proprietà edilizia, ritiene che dovrebbe essere esteso almeno fino al 2022 perché, soprattutto in condominio, i tempi per l’avvio dei lavori possono essere lunghi.
 
Confedilizia ha chiesto inoltre di rivedere alcuni passaggi burocratici, come il visto di conformità, del commercialista o di un Caf, sulla documentazione che attesta il diritto ad ottenere il bonus e l’asseverazione, firmata da un professionista, della congruità delle spese sostenute. La Federazione ha proposto di limitare la richiesta del visto di conformità agli interventi che danno diritto a una detrazione maggiore di 5mila o 10mila euro per ciascun contribuente e di prevedere un’esimente per gli errori nelle asseverazioni in caso di piccoli scostamenti o colpa lieve.
 
Alcune proposte sono già presenti negli emendamenti al decreto Rilancio e, nel caso in cui passassero l’esame del Parlamento, potrebbero tradursi in realtà.

Manutenzione delle opere e del territorio
In tema di riqualificazione e recupero del patrimonio immobiliare e del territorio, Finco si è soffermata sugli aspetti specialistici legati alla manutenzione, alla diagnostica e alla valorizzazione e salvaguardia del territorio. Secondo Finco, la manutenzione deve cercare di contrastare i grandi rischi di massa, cioè quello sismico, idrogeologico, ambientale. Anche se esistono stanziamenti in tal senso, manca una task force industriale che supporti lo Stato nell’attuazione di politiche mirate.
 
Per Finco, il sistema industriale dovrebbe coadiuvare lo Stato anche nella messa in sicurezza della rete viaria, caratterizzata da ponti e viadotti che hanno più di 50 anni, nell’accelerazione del processo di transizione verso la green economy e nella valorizzazione delle imprese specialistiche, che rappresentano eccellenze del made in Italy.

Fonte dell’articolo: Edilportale