Per rilanciare l’edilizia nella fase 2, il Governo pensa a rafforzare ecobonus e sismabonus: percentuale di detrazione al 110% dal 1° luglio 2020, scadenza degli incentivi allungata fino al 2021, riduzione da 10 a 5 anni del tempo di recupero della detrazione e altre misure per favorire il ricorso ai lavori di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici, come il potenziamento dello sconto in fattura e la cessione del credito alle banche. 

Nel perimetro dei superbonus entreranno gli interventi strutturali e quelli più incisivi dal punto di vista dell’efficientamento energetico, ma anche quelli minori se realizzati contestualmente, come i lavori incentivati dal bonus facciate, l’installazione del fotovoltaico e la sostituzione di finestre.

Potrebbero inoltre essere agevolate le polizze anticalamità stipulate in concomitanza ad un intervento di adeguamento o miglioramento antisismico che usufruisce del sismabonus.

Ecobonus e sismabonus fino al 110% dal dal 1° luglio 2020
Come spiegato dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Riccardo Fraccaro, in un’intervista rilasciata al Sole24Ore, l’idea del Governo è puntare sull’edilizia per la ripresa, così come fatto nel secondo dopoguerra, con un insieme di misure che confluiranno nel decreto di maggio.

Il Governo sta mettendo a punto una maggiorazione della detrazione fino al 110% sia per gli interventi di efficientamento energetico sia per quelli di messa in sicurezza antisismica, dal 1° luglio 2020. Oggi, lo ricordiamo, l’ecobonus prevede una detrazione del 50% o del 65% secondo il tipo di intervento. Con l’ecobonus in condominio si può arrivare ad ottenere un rimborso del 75% in dieci anni e con il sismabonus un rimborso dell’85% in cinque anni.

Ecobonus e sismabonus dovrebbero essere allineati non solo per la percentuale di detrazione, ma anche per la scadenza, che dovrebbe essere fissata al 31 dicembre 2021, e per i tempi di rimborso, che saranno di 5 anni.

La detrazione del 110% sarà riconosciuta ai contribuenti che sostengono le spese per la realizzazione dei lavori. Con l’ecobonus – ricordiamo – sono agevolabili: riqualificazione energetica dell’involucro edilizio, sostituzione di finestre e infissi, pannelli solari, schermature solari, caldaie a condensazione, scaldacqua a pompa di calore, micro-cogeneratori, caldaie a biomasse. Il sismabonus, invece, si applica agli interventi di messa in sicurezza antisismica degli edifici situati in zona sismica 1, 2 e 3 al fine di migliorarne la classe di rischio sismico.

L’intenzione del Governo è quella di agevolare interventi complessivi, composti cioè da diversi lavori realizzati contestualmente sull’edificio.
 
In alternativa alla detrazione vera e propria, i contribuenti privi della liquidità necessaria potranno optare per lo sconto immediato in fattura: il fornitore anticiperà, sotto forma di sconto, il 100% del costo dei lavori ma riceverà un credito di imposta pari al 110%. 

Il meccanismo dello sconto in fattura è stato introdotto dal Governo lo scorso anno, ma con scarso esito: molte imprese, lamentando di non avere la capienza sufficiente per praticarlo, e di essere penalizzate rispetto alle grandi realtà imprenditoriali, hanno fatto pressione fino all’abolizione parziale della misura. In questo caso, le imprese potrebbero essere invogliate dal rimborso maggiore rispetto alla quota anticipata.

Tutti i contribuenti, non solo gli incapienti in condominio per i lavori di efficientamento energetico, potranno cedere il credito corrispondente alla detrazione alle banche o ad altri intermediari finanziari.

A usufruire della detrazione maggiorata, ha spiegato Fraccaro, saranno i progetti più importanti. Si tratta degli interventi più impattanti dal punto di vista dell’efficientamento energetico, come quelli sull’involucro e la sostituzione degli impianti, e degli interventi strutturali. Fraccaro ha sottolineato che anche gli interventi minori, se eseguiti contestualmente a quelli più impattanti, beneficierano dei superbonus. Tra questi il sottosegretario ha citato il fotovoltaico, gli accumulatori, l’isolamento delle pareti, gli impianti di riscaldamento a pavimento, la sostituzione degli infissi e tutti gli altri interventi di riqualificazione energetica. 
 
Bonus facciate inglobato dalle super-detrazioni
Fraccaro ha anticipato che il Governo sta valutando di inserire il bonus facciate all’interno del superbonus. Anche in questo caso, il rifacimento delle facciate dovrà essere realizzato congiuntamente agli interventi più importanti.

Al momento il bonus facciate usufruisce di una detrazione del 90%, senza tetto di spesa, sui lavori di pulitura o tinteggiatura esterna, recupero, restauro, rinnovamento e consolidamento della facciata. 

Questo bonus è in scadenza a fine 2020. A inizio anno, quando è entrato in vigore, ha rappresentato una prospettiva di lavoro per le imprese e di riqualificazione per gli edifici, ma il blocco delle attività, dovuto all’emergenza sanitaria in atto, rischia di far scadere i termini senza che abbia potuto esprimere il suo potenziale.
 
Detrazione 90% per polizze anticalamità
In fase di valutazione anche una detrazione del 90% a favore di chi, dopo aver effettuato un intervento incentivato con il sismabonus, stipula una polizza assicurativa anticalamità. L’idea, ha spiegato Fraccaro, è che le case siano più sicure, antisismiche ed ecosostenibili, con un beneficio per tutta la collettività. Attualmente è riconosciuto un bonus del 19% sulle polizze anticalamità per le abitazioni.

Detrazioni maggiorate, sfuma l’ipotesi dell’aliquota al 120%
Sembra superata l’ipotesi di incremento dell’aliquota delle detrazioni al 120%, come annunciato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, e dal Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, durante un’audizione alla Camera del 4 maggio.

Il primo annuncio delle detrazioni fiscali rafforzate è stato fatto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, lo scorso 30 aprile, ha parlato di “sconti pari al costo pressochè totale dei lavori”.

Fonte dell’articolo: Edilportale