L’isolamento termo acustico di un edificio può essere realizzato con diversi tipi di materiali: di sintesi ricavati dal petrolio, minerali e di origine naturale.

La lana di roccia e la lana di vetro appartengono al gruppo di lane minerali.
Questi ultimi, ancora oggi, vengono utilizzati con maggiore frequenza per l’isolamento di due ambienti caratterizzati da condizioni ambientali differenti.

La lana di roccia costituisce un materiale naturale inorganico che ha origine dalla roccia.
È la sua struttura a celle aperte a regalare ottime performance come termoisolante.
Rende impossibile il passaggio sia del caldo che del freddo e allo stesso tempo è in grado di favorire l’assorbimento delle onde acustiche, rivelandosi un buon fonoassorbente.
Altri punti di forza della lana di roccia sono il fatto di non assorbire umidità e di non temere l’attacco perpetrato dalle muffe.
Sorprende anche la sua efficacia in caso di incendio perché ne rallenta la propagazione, tale caratteristica è frutto della sua elevatissima temperatura di fusione.
Infine, a favorirne l’impiego è la sua eco-compatibilità, il risparmio energetico derivante dall’utilizzo risulta superiore di ben 100 volte rispetto all’energia necessaria per la sua realizzazione.

Esattamente come la lana di roccia, anche la lana di vetro si classifica tra i materiali altamente isolanti e dall’elevato potere per quel che riguarda, appunto, l’isolamento anche acustico.
La lana di vetro è un silicato amorfo che si ottiene dal vetro, e viene prodotto semplicemente facendo fondere una miscela di vetro e sabbia ad una elevata temperatura a cui si aggiunge un collante che rende possibile la coesione delle fibre.
Oltre all’isolamento la lana di vetro ha altri vantaggi come per esempio un’elevata resistenza al fuoco e al calore
Inoltre, un altro vantaggio della lana di vetro è il costo: non molto alto, almeno rispetto ad altri prodotto e materiali dalle ottime caratteristiche di isolamento e di fonoassorbenza.
Non è cancerogeno e non è pericoloso come molti anni fa, ma il suo utilizzo dovrebbe essere portato avanti solo da persone che sanno maneggiare questo prodotto.

L’isolante in lana di pecora, invece, è ovviamente di origine naturale, utilizzato già nelle costruzioni primitive, è tornato in auge negli ultimi tempi e si ottiene in questo modo: a seguito di un processo di filatura, le fibre lunghe della lana vengono separate da quelle corte, le prime vengono utilizzate nel settore tessile mentre le seconde vengono riciclate per coibentare gli edifici.
La lana viene sottoposta ad un processo di pulitura e l’attuale normativa prevede che sia trattata con speciali prodotti che ne garantiscano nel tempo la protezione dall’attacco di muffe, funghi, acari e terme. E’, quindi, battericida e non attira la polvere avendo una scarsa carica elettrostatica.
La fibra ottenuta dalla lana di pecora è ecologica e riciclabile, imputrescibile e biocompatibile, elastica e priva di additivi sintetici, colle, resine e polistireni.
Possiede, inoltre, un’elevata traspirabilità, proprietà che le permette di filtrare e depurare l’aria rendendo salubri gli ambienti.

Detto questo bisogna tener conto che non esiste un materiale di isolamento giusto in termini assoluti, ma deve sapersi adattare alle varie esigenze del cliente oltre che alla sua abitazione.

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